Montechiaro

Montechiaro, piccola frazione Di Vico Equense è situato su un amenissimo colle che divide la valle di Vico dal Piano Di Sorrento. Sul punto più avanzato del promontorio sorge a cavaliere la chiesa dedicata alla Vergine Delle Grazie volgarmente detta Cappella del Monte. La sua storia iniziata nel 1541 quando era una piccola Cappella dedicata alla Vergine. Ricostruita nella metà del 1600 fu dedicata alla SS. Vergine e a S.Romualdo probabilmente a motivo del vicino Eremo Camaldoloese di Arola.
Tra il 1870 ed il 1872 fu ampliata e abbellita in stile goticheggiante dai Conti Cosenza, divenendo patronato della Famiglia. La costruzione con cupola centrale si può ammirare da tutta la penisola, poiché spicca per il suo colore rosso pompeiano. L’interno semplice, per le sue linee architettoniche, è luminoso e raccolto. Nell’abside sopra l’altare maggiore, capeggia la dolce immagine di Maria che stringe al petto Gesù Bambino. Dal terrazzo antistante si può ammirare uno dei più suggestivi panorami del Golfo di Napoli con le sue isole e le sue bellezze, come il Vesuvio, Sorrento e dintorni. I fratelli De Curtis ispirati da tanta singolare bellezza, la immortalarono con la canzone “Torna a Surriento”.
Della fondazione di un Convento a Montechiaro si iniziò a parlare nel 1963, essendo di dominio comune la questione di costruire un nuovo Collegio per Aspiranti alla vita religiosa carmelitana. I motivi sono stati analiticamente esposti in una relazione fatta dal P.Teresio, alla presenza d la Curia provincializia e di tutti i Superiori delle case e sono i seguenti: la precarietà della nostra permanenza a Dragonea, dovuta ad una presa di posizione, per una causa in realtà poco fondata, dei PP. Benedettini, di Cava dei Tirreni, padroni del convento; per incrementare le vocazioni da formare in un collegio corrispondente a tutti i criteri moderni; per attuare nello stesso tempo le disposizioni testamentarie della Sig.na Saponara circa l’utilizzo della casa di Nusco, laddove si prevedeva di portare i collegiali durate il periodo estivo e contemporaneamente, aprendola a campi scuola vocazionali.