Visita Pastorale Provinciale

Di seguito si riporta la “Lettera di indizione della Visita Pastorale Provinciale” con le “Indicazioni operative per vivere e celebrare la Visita Pastorale Provinciale“. Entrambi i documenti sono anche allegati (in formato PDF) in fondo all’articolo insieme al calendario completo delle visite.

Carissimi Confratelli e Consorelle,

 

nell’intraprendere la Visita Pastorale Provinciale secondo le disposizioni delle nostre Costituzioni che chiedono al Provinciale di “promuovere la vita fraterna e il bene spirituale delle singole case” e di avere “un costante contatto con le comunità e almeno una volta nel triennio compia la visita pastorale di tutti i conventi della provincia” (C 201), sento che questa esperienza dovrà coniugarsi come servizio a Cristo Signore e collaborazione alla vostra gioia.

 

 

  • Vengo per gustare la ricchezza e la maturità della vostra fede, per camminare con voi con lo sguardo rivolto a Colui che ci dà forza. “Desidero infatti ardentemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati, o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io” (Rm 1, 11).
  • Vengo per condividere la vita e il carisma dei nostri Santi fondatori.
  • Vengo per incontrare ciascuno di voi e per leggere ansie, domande, paure, desiderio forte di comunione.
  • Vengo per presentarvi e far crescere ancor più una convinta, corale e personale partecipazione alla vita della comunità.
  • Vengo per condividere con voi la gioia dell’unica fede in Cristo Gesù da annunziare, celebrare, testimoniare.
  • Vengo per promuovere l’unità e la comunione in Cristo, nella Chiesa e nell’Ordine, per dare slancio a un rinnovato impegno missionario.

 

Queste motivazioni, aiutano a leggere nello spirito della ‘communio’ l’atto giuridico con il quale, dopo aver ascoltato il Consiglio Provinciale, dichiaro aperta la Visita Pastorale Provinciale nella Provincia religiosa dei Carmelitani Scalzi di Napoli, a norma delle nostre Costituzioni (Cost. OCD, n. 201; NA 218; 66/b).

 

La Visita Pastorale è autentico tempo di grazia e momento speciale, anzi unico, in ordine all’incontro e al dialogo del Provinciale con i singoli religiosi, le comunità e le componenti laicali aggregate o partecipi della nostra azione pastorale.

 

Con la Visita Pastorale il Superiore Maggiore, guidato dalla carità pastorale e dalla paternità, esamina i vari aspetti della vita di fede della comunità, progetta nuovi itinerari di speranza e più efficaci percorsi per l’incarnazione della parola di salvezza, la fedeltà al mandato missionario di Cristo Gesù e la promozione del carisma carmelitano teresiano.

 

Sono soggetti alla Visita ordinaria del Provinciale i religiosi, le cose e i luoghi sacri che sono nell’ambito della Provincia religiosa OCD della Madre di Dio. Pertanto visiterò le comunità, le case di spiritualità di Maddaloni e Brindisi, la casa di formazione di Bari, parrocchia di Bari e il santuario di Brindisi/Jaddico, le rettorie di Montechiaro, Piano di Sorrento, Torre del Greco, Maddaloni, Napoli Chiaia e S. Teresa al Museo.

 

Nella circostanza della Visita avrò piacere di incontrare, solo nelle modalità proprie di un incontro fraterno e di cortesia, le Comunità delle Carmelitane Scalze presenti nell’ambito del territorio provinciale, le Fraternità del Carmelo Secolare (OCDS), le Associazioni e/o Gruppi che mi saranno previamente indicati.

 

Le Norme riguardanti la preparazione e lo svolgimento della Visita Pastorale sono segnalate nelle nostre Leggi e nella prassi dell’Ordine, in particolare richiamo quanto è stato fissato dall’Ordine nel “Prontuario per il governo provinciale OCD”, approvato dal Definitorio Generale nella sessione 117 del 19.12.2006.

Il calendario verrà pubblicato contestualmente alla presente Lettera di indizione. In linea di massima riteniamo che la Visita alle comunità sarà tra maggio e luglio 2016, che il Consiglio provinciale ordinario, nella seconda metà di luglio, farà un primo approfondimento in vista delle conclusioni che saranno presentate a settembre, durante il Consiglio plenario della Provincia, all’inizio delle attività nelle comunità.

 

A Cristo Signore, il solo vero buon “pastore e custode delle nostre anime” (1 Pt 2, 25) affido la speranza che la paternità/fraternità, di cui ogni superiore è portatore per il ministero a cui è stato designato, possa manifestarsi e donarsi nel mio venire a voi, per il maggior bene delle persone e della nostra amata Provincia.

 

La materna protezione della Santa Madre di Dio, guidi il mio e vostro discernimento. Le nostre Beate, Elia e Giuseppina, possano aiutarci con la loro intercessione perché diventiamo “ilpopolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di Lui, che ci ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce” (1 Cor 16, 23).

 

Dato a Bari, 01 maggio 2016, nella memoria di S. Giuseppe

 

p. Luigi Gaetani, OCD

                                                                                                        Provinciale

 

 

VADEMECUM – Indicazioni operative per vivere e celebrare la Visita Pastorale Provinciale

 

  • In sede comunitaria

Nelle singole comunità la visita del Provinciale è caratterizzata da tre momenti fondamentali:

 

  1. Prima della visita: la comunità verrà impegnata a riflettere e a verificare la propria vita di fede alla luce della Parola di Dio, del magistero della Chiesa e delle Costituzioni dell’Ordine. Il Superiore e i suoi collaboratori prepareranno i Libri della comunità: libro delle Visite, degli Atti della comunità, delle S. Messe, dell’Economia e l’inventario dei beni della casa/chiesa. I suddetti libri verranno consegnati, visti ed approvati dalla rispettiva comunità, all’inizio della Visita. 

 

  1. Durante la visita: verrà illustrata al Provinciale, da parte del Superiore locale e con relazione scritta, nel contesto del primo incontro comunitario, la situazione della comunità: “Durante la visita pastorale ogni superiore della casa deve presentare la comunità, la sua vita e le sue attività, i suoi progetti e le sue prospettive, come anche le difficoltà e i bisogni” (Prontuario per il governo provinciale OCD).

Il Superiore locale evidenzierà, con spirito costruttivo:

a) la situazione attuale della comunità;

b) le iniziative realizzate;

c) gli obiettivi che ci si propone di realizzare.

 

Successivamente i singoli religiosi, secondo il calendario fissato, vivranno un tempo congruo di incontro e di ascolto con il Provinciale dove ciascuno, con maggiore chiarezza, potrà manifestare aspetti personali, comunitari e pastorali della vita comunitaria.

 

  1. Dopo la visita: la comunità, a partire dalla corresponsabilità di ogni religioso e sotto la guida del Superiore, si impegnerà a realizzare concretamente quegli orientamenti o disposizioni, quei programmi predisposti d’intesa con il Provinciale. A tal fine è previsto un documento finale del Provinciale nel quale verrà ricordata la Visita, gli impegni provinciali e comunitari, gli orientamenti pastorali e le indicazioni per un cammino rinnovato della comunità, senza tralasciare lo stato immobiliare delle nostre case/chiese/centri di spiritualità, la tutela e valorizzazione della biblioteca/archivio/beni artistici e le questioni amministrative. Sarà inviato, inoltre, un pro memoria riguardante la materia amministrativa. La Visita non è un punto di arrivo come avvenimento conclusivo, ma è un momento di sosta per riprendere il cammino di conversione e di santificazione, per una piena maturità della fede.

 

 

1. PRIMA DELLA VISITA

Per la fase di preparazione della Visita Pastorale è opportuno:

 

A. Preparare la comunità

La preparazione remota inizia ricordando l’importanza e le finalità della Visita, presentata come passaggio del Signore in mezzo al suo popolo nella persona del Superiore Provinciale.

La preparazione immediata alla visita non deve esaurirsi nella cura dell’aspetto organizzativo, ma deve privilegiare quello spirituale attraverso momenti di riflessione e di preghiera, per verificare il cammino compiuto in questi anni. L’atteggiamento di fondo deve comprendere la “disponibilità al rinnovamento”, l’impegno di riconciliazione permanente, la creatività nella fedeltà, un rinnovato slancio missionario. Nessuna comunità è esonerata dal curare tale preparazione dalla quale dipende, in massima parte, la fecondità pastorale della Visita.

 

B. Compilare la relazione

La stesura della relazione deve essere accurata ed obiettiva per offrire la visione reale della situazione della comunità e delle opere affidate, divenendo come uno strumento di lavoro e di programmazione. Si tratta di leggere la propria realtà di comunità secondo lo schema vedere-giudicare-agire. A tale scopo, è quanto mai opportuno che i Superiori/Rettori/Parroco chiedano e sollecitino la collaborazione dei confratelli. Così concepita la relazione rispecchia, non l’opinione pur autorevole di una persona, ma il risultato di riflessioni e contributi di più persone, con il vantaggio di avere uno spaccato, per quanto possibile, aderente alla realtà e quindi obiettivo.

 

 

2. DURANTE LA VISITA

Con la celebrazione della visita, il Provinciale intende privilegiare due tipi d’incontro:

 

– con l’intera comunità;

– con i singoli religiosi.

 

Pur lasciando ai Superiori la libertà di iniziativa circa la programmazione della Visita, sarà bene tener presenti le seguenti indicazioni: “Durante la visita pastorale il Provinciale deve verificare in tutte le comunità la comunione fraterna, la vita di preghiera, l’attività pastorale, l’amministrazione dell’economia, la cura dei beni del convento, tutti i libri ufficiali della casa, come anche tutti i problemi particolari che riguardano ogni comunità… Inoltre, il Provinciale deve informare ogni comunità sulla situazione attuale della Provincia: iniziative, progetti, situazione economica, situazione vocazionale con relative difficoltà e prospettive, situazione delle altre comunità, ecc.” (“Prontuario per il governo provinciale OCD”).

 

2.1. Incontro con il superiore/ rettore/parroco/responsabile del centro di spiritualità

È quanto mai opportuno che il primo incontro avvenga con il Superiore/ Rettore/Parroco/ responsabile del centro di spiritualità e i religiosi presenti e operanti nella Comunità. L’ incontro offrirà al Provinciale tutte le indicazioni necessarie per una conoscenza immediata e aggiornata della situazione della comunità e delle opere affidate.

 

 2.2. Con i rappresentanti della comunità parrocchiale/santuario/rettoria

Poiché una delle strutture più qualificate della comunità apostolica è il Consiglio Pastorale, sarebbe auspicabile che il Provinciale incontri, nel contesto della Visita, questo organismo di comunione e collaborazione, non solo perché le sia data la possibilità per conoscere più in profondità il volto della parrocchia/santuario/rettoria ma, soprattutto, perché questa possa sentirsi parte della nostra Famiglia religiosa.

 

A questo riguardo, la legislazione dell’Ordine ricorda: “A lui spetta (il soggetto è il Provinciale), nella Visita pastorale, informarsi diligentemente sul fedele adempimento degli obblighi pastorali e sulla conservazione e promozione dello spirito dell’Ordine” (N 66 b). “Inoltre promuova lo spirito di unione e di collaborazione con gli Ordinari dei luoghi” (C 201).  Mentre il “Prontuario per il governo provinciale OCD”, evidenzia che “il Priore della comunità deve anche preparare l’incontro dei membri dell’Ordine secolare con il Provinciale, e, se la comunità è parrocchia, insieme con il parroco, l’incontro con il Consiglio parrocchiale”.

 

La modalità dell’incontro potrà essere, quella di una Assemblea parrocchiale aperta anche a quanti spontaneamente si mostrano particolarmente sensibili alla vita della comunità ecclesiale. L’incontro, che si potrebbe aprire con una preghiera, si articolerà nella lettura di una breve relazione sulla situazione attuale della parrocchia a cui seguirà una parola di esortazione da parte del Provinciale.

 

 2.3. Celebrazioni comunitarie

Sarebbe auspicabile solennizzare un momento della Visita con la concelebrazione della comunità, il Provinciale e la partecipazione del maggior numero di fedeli. Sicuramente tale segno potrà significare la nostra comunione in Cristo e il comune servizio alla Chiesa locale.

 

3. DOPO LA VISITA

Il P. Provinciale farà una prima riflessione con il Consiglio provinciale nei giorni 25-27 luglio, a Nusco; nel mese di settembre, invece, ci sarà la consegna delle conclusioni della Visita nel contesto di un Consiglio plenario, che terremo a Maddaloni, insieme alla Famiglia carmelitana (Istituti aggregati all’Ordine e OCDS). La data di questo appuntamento sarà comunicata dopo il Consiglio provinciale ordinario.